PROVINCIA - Documenti falsi, per attestare domicili e rapporti di lavoro che in realtà non esistevano: il tutto allo scopo di ottenere il rilascio di regolari permessi di soggiorno in tempi rapidi. La Questura di Lucca ha sgominato un'organizzazione criminale composta da cittadini pakistani e cingalesi che si faceva pagare fino a 2500 euro per regolarizzare in modo illecito la posizione di extracomunitari in Italia.
![](https://i0.wp.com/www.noitv.it/wp-content/uploads/2023/04/QUESTURA.jpg?fit=696%2C392&ssl=1)
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile e sono partite da una segnalazione dell’Ufficio Immigrazione, che aveva rilevato un numero anomalo di cittadini pakistani, ma anche del Bangladesh e dello Sri Lanka, che dichiaravano di avere il domicilio a Lucca e richiedevano la conversione del permesso di soggiorno da motivi umanitari a lavoro subordinato, presentando contratti di lavoro riconducibili sempre alle stesse attività nel settore della ristorazione.
Le indagini hanno svelato che le attestazioni di domicilio erano state ricavate da una dichiarazione di ospitalità firmata in bianco, in buona fede, dal proprietario di un immobile, risultato estraneo alla vicenda. La dichiarazione era stata fotocopiata dai malviventi ed utilizzata per decine di false dichiarazioni di domicilio.
Per i contratti di lavoro invece il gruppo poteva contare su numerose attività di ristorazione, sia a Lucca che in Garfagnana, che servivano simulare i rapporti lavorativi degli extracomunitari.
Complessivamente sono state indagate 8 persone (6 del Pakistan, 1 dello Sri Lanka ed 1 del Bangladesh), tutte di età compresa tra i 31 e i 42 anni, residenti tra Lucca, Altopascio e la Garfagnana. Le accuse vanno dalla falsificazione di documenti, all’intestazione fittizia, fino ad arrivare all’autoriciclaggio.