PROVINCIA DI LUCCA - Percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza: cinque persone denunciate dai Carabinieri. Tra queste ci sono due coniugi affiliati al clan camorristico Saetta residenti in Versilia, già destinatari di provvedimenti restrittivi per pesanti accuse per droga e usura.
Si trovavano ai domiciliari con pesanti accuse per droga e per usura ma percepivano il reddito di cittadinanza grazie alle false dichiarazioni presentate. Sono stati scoperti e denunciati dai Carabinieri i due coniugi, residenti a Viareggio e affiliati al clam camorristico dei Saetta.
Le indagini, condotte dai Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Lucca insieme ai militari dei Comandi di Viareggio e Forte dei Marmi, hanno incastrato in tutto cinque persone, tra Lucca e la Versilia: oltre ai due coniugi anche tre stranieri. L’accusa è “omissioni nelle comunicazioni della variazione di reddito” e “false dichiarazioni per l’indebito ottenimento del reddito di cittadinanza”. Per tutti è scattata la denuncia.
Gli investigatori hanno scoperto una serie di raggiri messi in piedi per percepire indebitamente l’aiuto in denaro dallo Stato che variava, mensilmente, da 780 a 1.330 euro a seconda se soli o con famiglia a carico. In tutto sono stati percepiti indebitamente dall’Inps 70mila euro.
Sui due, marito e moglie riconducibili al noto gruppo criminale, pendevano già provvedimenti restrittivi come il divieto di dimora, la detenzione domiciliare, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il clan è stato al centro di numerose inchieste antiusura e antidroga. L’ultima retata lo scorso autunno: nell’operazione Golden Whale erano state arrestate 14 persone accusate di essere a capo di un vastissimo mercato di stupefacenti che riforniva tutta la Versilia.