MASSAROSA - E' arrivato lo stop al conferimento di marmettola alla cava del Brentino. Con un'ordinanza dirigenziale firmata oggi il Comune di Massarosa ha fermato l'attività della Nuova Cosmave alla cava 4 della zona paludosa di Montramito.
Allo stesso tempo è stato aperto un procedimento amministrativo di infrazione che ordina “l’eliminazione degli abusi eseguiti ed il ripristino della conformità dei luoghi alle norme vigenti.”
Come noto, il Brentino (sito autorizzato nel 2020 con specifico permesso ad avviare un procedimento di rinaturalizzazione) era stato individuato provvisoriamente come luogo di stoccaggio dei materiali di scarto dell’estrazione e lavorazione del marmo apuano, a seguito dell’esaurimento della discarica di Scarlino in Maremma. L’ordinanza di sospensione dei lavori è scattata dopo due comunicazioni arrivate a inizio dicembre al Comune di Massarosa da Arpat e dalla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana nelle quali si ritiene la marmettola in arrivo al Brentino non conforme alla prescrizioni.
“Alla luce dei continui approfondimenti effettuati dai tecnici – spiega l’assessore all’ambiente Mario Navari – la marmettola non è sversabile perché ad oggi può essere considerato come un rifiuto. Massarosa è un territorio fragile che ha bisogno di attenzioni”, ha affermato.
La sindaca Simona Barsotti nei giorni scorsi aveva dichiarato al Tg Noi che solo gli scarti accertati come “sottoprodotti” (quindi resti di pietra lavorata) sarebbero stati ammessi, ma non quegli scarti intesi come rifiuti speciali. Per questo le imprese del marmo versiliese, che ritengono la marmettola da conferire al Brentino un sottoprodotto riutilizzabile e non impattante sull’ambiente, si sentono spiazzate dallo stop imposto all’impianto.
“Un’operazione all’insegna dell’economia circolare è stata, almeno per ora, fermata” – accusa in una nota Confindustria Toscana Nord che chiede un incontro urgente con l’amministrazione massarosese per capire cosa sta succedendo.