TORRE DEL LAGO - Una tentata rapina finita in tragedia. Un'aggressione violenta e incontrollata che è costata la vita ad un ristoratore della Marina di Torre del Lago, Alberto Biancalana, 64 anni, morto a seguito di un malore accusato dopo essere stato aggredito e minacciato da un giovane marocchino che nella serata di giovedì ha dato in escandescenze sul lungomare.
E’ successo intorno alle 22. L’uomo, un 33enne marocchino residente a Massa, ha prima terrorizzato la titolare di un locale per poi dirigersi al vicino Elefante Marino. Lì, sul marciapiedi, ha preso di mira i due proprietari. Pretendeva di avere alcol e sigarette ma era già visibilmente alterato. Ha ferito il primo ad una mano con un bastone di legno contundente. Poi, armato di un grosso masso, ha minacciato di spaccare la vetrata per poi danneggiare l’auto dell’altro titolare, aprendo lo sportello del carburante per tentare di dare fuoco alla vettura.
Attimi di tensione fino all’arrivo dei Carabinieri del Radiomobile, insieme alla volante del Commissariato, che hanno arrestato l’uomo. Ma in quegli stessi istanti il ristoratore, Biancalana, ha accusato un gravissimo malore andando in arresto cardiaco. I primi a tentare di rianimarlo sono stati i militari dell’arma. Poi l’arrivo dei sanitari del 118. E’ stato portato all’Opa di Massa, ma è stato inutile. E’ morto in ospedale.
L’aggressore è stato subito fermato. Il Pm ha confermato l’arresto e adesso si trova in carcere a San Giorgio con l’accusa di tentata rapina e lesioni personali. La vicenda ha creato dolore e rabbia tra le attività della Marina, tra chi lo conosceva e tra chi denuncia da anni scarsa sicurezza, specie di notte e nei mesi invernali.
Il 33enne marocchino si era reso protagonista di un altro movimentato episodio la sera prima, mercoledì, al pronto soccorso dell’Ospedale Versilia, dove aveva creato scompiglio arrivando a malmenare una guardia giurata della vigilanza con lo scopo di prendergli la pistola. Per questo episodio è stato denunciato “per interruzione di pubblico servizio e tentata rapina e rimpatriato verso il Comune di residenza con divieto di ritorno per tre anni.”