VERSILIA - Appalti pubblici pilotati nel settore dei rifiuti in Versilia. La Guardia di Finanza di Lucca ha scoperto un sistema "truccato" che ruota intorno a Ersu per un volume di dieci milioni di euro.
Tredici le persone indagate dalla Procura di Lucca (tra dirigenti e funzionari Ersu e altri soggetti di aziende private) per le quali sono stati notificati in questi giorni gli avvisi di chiusura indagini. Altre sei persone sono indagate dalla procure di Massa, Firenze e Pavia.
Le fiamme gialle – in quella che hanno ribattezzato “Operazione Strade Pulite” – hanno individuato otto procedure “truccate”, tutte bandite dalla società dei rifiuti con sede a Pietrasanta, che gestisce il servizio per tutti i comuni della Versilia (tranne Viareggio) e per Montignoso. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe noleggiato spazzatrici stradali, automezzi e un macchinario per il trattamento rifiuti bandendo gare fatte su misura per un unico fornitore, che risultava di fatto avvantaggiato. A fare da intermediario era sempre il solito procacciatore di affari, figlio di uno dirigente dell’azienda, che conosceva in anticipo i prezzi e i requisiti tecnici richiesti, potendo informare e preparare in tempo le aziende che si sarebbero quindi facilmente aggiudicate l’appalto.
I finanzieri hanno operato attraverso indagini tecniche, intercettazioni telefoniche e ambientali e 35 perquisizioni locali e domiciliari. Le indagini sarebbero partite da un esposto. Ad insospettire le fiamme gialle il monitoraggio degli atti di gara sul sito di Ersu che mostravano procedure con un solo partecipante, espletate in tempi rapidissimi. In un caso, nel richiedere 30 autocarri con allestimenti peculiari erano stati previsti appena 60 di tempo per la consegna. Quando, secondo la Finanza, vi sono prove che neppure in un anno sarebbe stato possibile preparare tale fornitura. Si agiva anche sulle penalità. In un altro caso infatti, per escludere con certezza i concorrenti, veniva concordato un punteggio aggiuntivo per chi avesse consegnato i mezzi in tempi ancora più brevi.
Ersu ha fatto sapere di confermare la propria fiducia nei dipendenti e nei dirigenti indagati. E confida, con la chiusura delle indagini, di poter avere un confronto con la Procura per dimostrare la legittimità dell’attività svolta.