Pratiche sleali: misure per tutelare le imprese florovivaistiche

Pratiche sleali: misure per tutelare le imprese florovivaistiche

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Vendite a sottocosto, aste al doppio ribasso, modifiche unilaterali dei contratti, restituzione dell'invenduto. Sono solo alcune delle pratiche sleali fino a poco tempo consentite nel settore agricolo, a danno dei produttori e a vantaggio degli acquirenti-rivenditori.

Da un anno il Governo, recependo una direttiva europea, ha introdotto la legge 189 per tutelare l’anello debole della filiera, ovvero gli agricoltori-fornitori. Come quelli del settore florovivaistico della Versilia che al pari di altri hanno subito la condotte commerciali scorrette perdendo guadagni e mettendo a rischio la propria sopravvivenza.

La Coldiretti di Lucca ha messo a punto per le imprese versiliesi contratti e accordi quadro ad hoc, illustrati in un incontro avvenuto alla Camera di Commercio di Viareggio con i vertici regionali. Strumenti di tutela ora a disposizione del florovivaismo. Un settore trainante in Versilia che conta circa 200 aziende specializzate, 2 mila addetti tra diretti ed indiretti e circa 150 milioni di fatturato all’anno.

Per gli acquirenti “sleali” il mancato rispetto delle nuove norme può costare fino al 5% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio precedente all’accertamento con dei minimi d’importo che vanno dai 1.000 ai 30.000 euro.