Il caro-energia e l'inflazione sta tagliando il potere di acquisto alle famiglie toscane. I numeri sono diffusi dagli studi Ires e Cgil. Il sindacato teme un'ondata di cassa integrazione nel cartario lucchese e attacca il Comune di Viareggio per la mancata contrattazione sociale.
Con un’inflazione misurata a settembre all’8,7% in Toscana, destinata a raggiungere il 9,2% con i dati di ottobre e novembre, crolla il potere di acquisto delle famiglie sul territorio. Gli studi condotti da Ires e da Cgil stimano una perdita di 1.870 euro medi per un lavoratore toscano dipendente a tempo pieno. A cui si aggiunge un incremento di 630 euro sul carrello della spesa. E un rincaro medio nelle bollette di 1.560 euro.
Ma il peggio riguarda le industrie energivore.
In Versilia la Cgil punta il dito su Viareggio dove, dietro la forte crescita della nautica di lusso e del turismo, si nasconde una povertà sempre maggiore. Il sindacato attacca l’amministrazione comunale. Definendo “ingiustificato il fatto che le tasse municipali siano ancore fissate al massimo di quanto è possibile fare nonostante l’uscita dal dissesto. Una scelta assurda, miope e socialmente ingiusta” – secondo la Cgil che ricorda come Viareggio non abbia avviato alcuna contrattazione sociale con i sindacati, intrapresa invece da quasi tutti i comuni della Versilia e della provincia di Lucca.