Massa - Oggi al pontile di Marina di Massa è stato il giorno del dolore. Sono infatti arrivati dalla Germania i familiari del giovane di Berlino scomparso in mare martedì scorso

 

Scortate dal comandante in seconda della Capitaneria di Marina di Carrara, Paolo Margadonna, le tre componenti della famiglia si sono intrattenute per più di un’ora in cima alla struttura a scrutare le acque rese torbide dalla mareggiata che ha inghiottito il corpo del figlio.

I militari della Guardia Costiera le hanno aggiornate sull’andamento delle ricerche, purtroppo ancora senza esito. E’ stata anche la prima giornata in cui sono potuti scendere in acqua i sommozzatori del reparto di Genova per una prima valutazione delle correnti presenti nella zona del pontile.

Tra i piloni infatti è risultata essere presente una fortissima corrente che porta al largo e che si interrompe ad una ventina di metri dalla fine del pontile. Qua sono presenti anche i piloni sommersi della vecchia struttura. Tra gli ostacoli che potrebbero aver trattenuto il corpo del giovane ci sono anche i massi della scogliera frangiflutti che corre parallela alla spiaggia.

Ma per il momento la visibilità in acqua è pari a zero ed è quindi impossibile una ricognizione visiva subacquea. Ma le ipotesi più accreditate, considerando le correnti e la forte mareggiata, è che il ventenne sia stato trascinato a largo, in mare aperto.

Per il momento comunque, le attività di ricerca proseguiranno fino almeno alla prossima settimana, se il corpo non verrà individuato prima, con i sommozzatori della Guardia Costiera di Genova che si alterneranno a quelli dei Vigili del Fuoco di Livorno.

La vicenda ha colpito tutta la comunità massese, tanto che si è reso necessario recintare l’area di fronte al lungomare per agevolare l’attività dei soccorritori.

Nella zona del pontile c’è anche un via vai di numerosi cittadini tedeschi, turisti presenti sul litorale che hanno appreso la notizia della scomparsa del loro connazionale e stanno assistendo alle attività di ricerca.