VIAREGGIO - Turandot, storia di morte e d’amore, torna in scena al Festival Puccini di Torre del Lago per l’ultima replica sabato 20 agosto nel Gran Teatro Giacomo Puccini.
Nel ruolo del titolo il debutto del soprano giapponese Yuko Tsuchiya che affronta uno dei più difficili e impegnativi ruoli dopo essersi perfezionata alla Puccini Festival Academy. A Pechino, al tempo delle favole, vive Turandot, bellissima principessa ma dal cuore di ghiaccio. Molti principi chiedono la sua mano, ma la principessa, che rifiuta l’amore in maniera radicale, pone tutti i suoi pretendenti di fronte ad una terribile prova: se non risolvono tre difficilissimi enigmi sono condannati alla morte. La favola cinese musicata da Puccini torna in scena nel Gran Teatro all’aperto per l’ultima recita del 2022, anche se il festival prosegue con rappresentazioni di altre opere-. Turandot è una produzione nata da una collaborazione con il Teatro Goldoni di Livorno e porta la firma alla regia di Daniele Abbado che ha visto in Turandot, capolavoro del novecento, un’opera di straordinaria modernità; ancora più esaltata dal finale che Luciano Berio ha composto nel 2001 per l’opera del Maestro rimasta incompiuta a causa della prematura scomparsa. Un impianto scenico “contemporaneo” per un’opera assolutamente moderna in cui è evidente un affascinante approccio tecnologico grazie alle belle scene di Angelo Linzalata, corpi luminosi innovativi anche colorati, moderni costumi di Giovanna Buzzi. Sul podio Michele Gamba tra i direttori italiani più apprezzati. Liù vede interprete la soprano siciliana, Emanuela Sgarlata . Il Principe Ignoto (Calaf), Theodor Ilincai, Coreografa Simona Bucci. Il Coro del Festival Puccini è istruito da Roberto Ardigò; Chiara Mariani dirige il coro voci bianche del Festival Puccini.