CALCIO C - Le intricate vicende societarie, con una cessione ormai imminente, rendono calda anche questa estate della Lucchese. Ci sarebbero però, e non sono dettagli, un campionato da giocare e una squadra da allestire con l'alta probabilità di ripartire da zero. Lunedì pomeriggio il neo sindaco Pardini incontra i vertici societari.
Chissà cosa penseranno i tifosi della Lucchese che solo due mesi fa erano baldanzosi e ricchi di speranze sulle gradinate del Pietro Barbetti di Gubbio per la gara playoff tra eugubini e rossoneri. Chissà cosa frullerà loro nella mente e nel cuore sapendo che dovranno assistere ad un’altra estate calda. E qui con c’entra nulla Caronte con le sue fiammate africane. Di certo, giratela come volete, questa Lucchese non ha pace. L’attuale dirigenza (Vichi, Santoro, Russo e Deoma) che nel 2019 salvò la Pantera dalla scomparsa calcistica, ha notevoli difficoltà. Ci hanno messo il cuore i quattro, anche la loro competenza nei rispettivi settori ma le risorse economiche (che hanno fatto leva su sostegni esterni di sponsorizzazioni più o meno robusti), sono venute a mancare: in toto o in parte. E allora diventa difficile andare avanti e sostenere un progetto che probabilmente è giunto all’epilogo. Già nei prossimi giorni dovrebbe avvenire il passaggio di proprietà.
Il problema è che ancora una volta la Lucchese ripartirà da zero, o quasi anche sul piano tecnico. L’allenatore Pagliuca è andato via e con lui il rischio è quello di un fuggi fuggi. Belloni lo seguirà a Siena e Corsinelli è vicino al Gubbio e solo per fare un paio di esempi. Anche perchè chi arriva e ci metterà i soldi vorrà fare le sue scelte: tecniche e non solo. A noi interessa, interesserebbe, che finalmente la Lucchese potesse trovare una solidità e una continuità senza le quali (lo dimostrano tre fallimenti) si va poco lontano. Che poi i nuovi padroni arrivino dall’altra parte del mondo è relativamente importante. Ci conforta invece che il nuovo sindaco Mario Pardini abbia fissato un incontro per lunedì pomeriggio con i vertici della società rossonera. Vuol rendersi conto di cosa succede. La Lucchese è un bene di tutti, innanzitutto della città, e va tutelata fino in fondo.