PIETRASANTA - C'è rabbia e incredulità a Valdicastello il giorno dopo la sentenza del Tribunale di Lucca che ha assolto con formula piena i vertici di Gaia e della Asl finiti a processo per l'inquinamento da tallio. Si tratta del metallo tossico riscontrato otto anni fa in notevoli quantità nell'acquedotto di Pietrasanta.
In quella piazza dove nell’ottobre del 2014 scattò la prima ordinanza – che per molti mesi vietò l’uso di acqua potabile allargandosi poi al centro storico e al Pollino – il comitato insieme agli avvocati commenta con amarezza la decisione del giudice Borragine. L’assoluzione dei due unici imputati, Francesco Di Martino (Gaia) e Ida Aragona (Asl), dall’accusa di avvelenamento colposo delle acque destinate al consumo umano e dall’omissione di atti di ufficio.
Difficile per ora ipotizzare un ricorso in Appello, anche perché a luglio i reati andranno in prescrizione. Per il Comitato Tallio, così come per migliaia di cittadini che hanno vissuto quei mesi di paura, restano tanti interrogativi.
Soddisfatto invece il legale di Ida Aragona, l’avvocato Sandro Guerra che lamenta i lunghi tempi necessari per arrivare in fondo alla vicenda. “Una consulenza tecnica in fase di indagini avrebbe evitato agli imputati questa sofferenza”.