CARRARA - Non poteva che essere il marmo il tema che più di tutti ha acceso il confronto elettorale tra gli otto candidati a sindaco di Carrara alle elezioni del 12 giugno. Posizioni diverse, spesso molto contrastanti, sono emerse durante il dibattito promosso da Noi Tv e dal quotidiano La Nazione, andato in scena giovedì sera in diretta dalla sala di rappresentanza del Comune.
Posizioni molto differenti che hanno acceso lo scontro su due aspetti centrali: il destino dei beni estimati – ovvero le cave private oggetto di una proposta di legge per renderle pubbliche – e il Regolamento degli Agri marmiferi, tra tutela dei diritti delle imprese e i doveri di queste ultime verso la comunità.
Presenti tutti e otto i candidati, al completo. Rigoletta Vincenti del M5S; Vittorio Briganti di area comunista; Andrea Vannucci, sostenuto da Forza Italia e Fratelli d’Italia; il medico civico Elvino Vatteroni; Serena Arrighi appoggiata tra gli altri dal Pd; Simone Caffaz sostenuto da sei liste tra cui la Lega; Ferdinando Locani Movimento Italia Si; e il deputato renziano Cosimo Ferri sostenuto dal Partito Socialista.
Sei domande. Oltre al marmo, anche il tema del porto e il suo sviluppo in chiave turistica; il recupero del teatro Politeama chiuso da molti anni, l’eterno incompiuto Marble hotel all’uscita dell’autostrada, il rilancio del centro storico. E infine il nodo delle alleanze in vista di un ballottaggio che appare quasi inevitabile, vista l’alta frammentazione politica e le rivalità tra i candidati accentuate da sondaggi veri o presunti. Il dato di fatto è che nessuno degli schieramenti maggiori ha escluso apparentamenti dopo il primo turno lasciando ogni valutazione al giorno dopo l’apertura delle urne.