Sono circa una trentina i docenti no vax rientrati a scuola oggi in provincia di Lucca. Un numero ridotto rispetto a quello stimato al 15 dicembre scorso, quando cioè è scattato l'obbligo di vaccino per il personale scolastico. Allora si parlò di circa 250 insegnanti non immunizzati.
Nel frattempo molti hanno avuto il covid e altri si sono invece decisi a vaccinarsi e sono già rientrati. Una situazione a macchia di leopardo: ci sono istituto che oggi contano due o tre non vaccinati e molti altri che non ne contano affatto.
I circa trenta insegnanti, tra scuole superiori e istituti comprensivi, sono tornati sì a lavoro ma non in classe. Come chiarito dalla circolare del Ministero arrivata solo pochi giorni fa, i prof non vaccinati fino alla fine dell’anno scolastico non potranno stare a contatto con gli studenti. E dunque da oggi si trovano impiegati in biblioteca, agli archivi o su progetti particolari.
“Si tratta di un cambio di mansione vero e proprio” – commenta il segretario provinciale della Flc Cgil Antonio Mercuri. “Sono stati reinseriti come personale temporaneamente non idoneo all’insegnamento, passando da 18 ore a 36 ore lavorative, con attività anche in orario pomeridiano. Ma l’inidoneità dovrebbe essere dichiarata da un certificato medico e non per decreto.” E’ tornato alla propria mansione invece il personale Ata, per il quale è più facile mantenere la distanza dagli studenti. Tranne che alle scuole dell’infanzia dove i bidelli spesso assistono i bambini piccoli. Alcuni per questo sono stati trasferiti alle scuole medie.
Insomma, una situazione ancora una volta complessa che va ad appesantire il lavoro dei dirigenti scolastici. In una fase in cui la curva pandemica torna a salire, con casi in costante crescita nella classi.