È una maxi frode da 39 milioni di euro quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza: sotto sigillo 36 immobili, tra Lucca, Pistoia, Latina, Roma e Ascoli, due imbarcazioni da diporto, tre supercar, 27 partecipazioni societarie, due preziosi orologi e disponibilità finanziarie.
È una maxi frode da 39 milioni di euro quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza: sotto sigillo 36 immobili, tra Lucca, Pistoia, Latina, Roma e Ascoli, due imbarcazioni da diporto, tre supercar, 27 partecipazioni societarie, due preziosi orologi e disponibilità finanziarie. Secondo le indagini, nate dopo un esposto da parte di una badante attiva nell’alto Vicentino che ha spiegato alla finanza di Schio di essere stata costretta, da un dipendente di un’agenzia di Padova, a corrispondere una somma di denaro all’atto dell’assunzione e della percezione del primo stipendio. Dietro ad agenzie di front office impegnate per la fornitura di manodopera di badanti, infermieri, personale paramedico, autotrasportatori, braccianti stagionali e operai edili, c’era una società cooperative, con sede legale a Roma e operativa a Milano, inesistente e sconosciuta al fisco. Oltre 3 mila posizioni lavorative verificate sono risultate irregolari. Solo in Veneto sarebbero 1.400 le badanti inquadrate attraverso le collegate agenzie di Padova, Vicenza, Camposampiero (Padova) e Dolo (Venezia), realizzando un volume d’affari di oltre 5 milioni di euro. E’ stata riscontrata l’emissione di 27 milioni di euro per operazioni inesistenti. Venti le persone fisiche, a vario titolo, denunciate per i reati di dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento Iva e indebita compensazione.