CARRARA - Le rassicurazioni arrivate in queste settimane dalla Confindustria e dai vari cantieri nautici non bastano ai sindacati di fronte alla crisi dei mercati innescata dalla guerra in Ucraina. Il timore che le sanzioni ai russi e lo stop ai flussi di denaro possano danneggiare gli affari del mondo degli yacht è molto forte.
A rompere il silenzio è la Fiom Cgil regionale che prende di mira il caso della Italian Sea Group, il colosso di Marina di Carrara (ex Nca) che lo scorso dicembre si è aggiudicato all’asta la Perini Navi di Viareggio per una cifra di 80 milioni di euro.
Il timore della Fiom è che Tisg sia molto esposto sul mercato russo. Al contrario, il gruppo nautico guidato da Giovanni Costantino in una nota di metà marzo affermava di non aver subito nessuno stop nelle attività, nessun ritardo nei pagamenti né cancellazioni di alcun ordine. Facendo sapere di avere un solo contratto con un cliente russo, non colpito da sanzioni internazionali. Escludendo infine ogni legame di proprietà tra il giga yacht Sheherazade ospitato in banchina per manutenzione e il presidente russo Putin. Il sindacato intanto chiede un tavolo istituzionale.