LUCCA - La storica palestra lucchese ha subito perdite inferiori rispetto alla media nazionale, ma si fa portavoce di una situazione drammatica per molte strutture fitness e centri natatori, stretti tra caro bollette e costi a pieno regime a fronte di una clientela ridotta fino al 60-50%.
Passate alcune settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il super green pass per accedere a palestre e piscine, Ego Wellness Resort, una delle storiche strutture fitness sul territorio, fa un primo bilancio sul provvedimento. Il possesso del certificato verde rafforzato non ha avuto ripercussioni importanti sulla clientela del centro, che, spiega il titolare, Renato Malfatti, ha accettato la misura come ulteriore tutela per la propria salute. Del resto per regolare l’accesso alle palestre, dopo le ripetute chiusure – per un totale di 10 mesi – negli scorsi due anni, un primo giro di vite il governo lo aveva già dato, introducendo l’obbligo del green pass base già dallo scorso 6 agosto.
Clientela affezionata e un nuovi iscritti arrivati proprio sulla spinta della pandemia, sensibilizzati da campagne di informazione che consigliano l’attività fisica per raggiungere o mantenere benessere e forma fisica, hanno consentito alla palestra Ego di arginare, seppur parzialmente, le perdite.
La paura del contagio e una nuova diffusa routine della pigrizia hanno fatto il resto a fronte di costi di gestione pieni, che non tengono conto di distanziamenti e capienze contingentate. Una situazione per molte strutture ormai insostenibile. In particolare difficoltà gli impianti natatori, che hanno annunciato la protesta nazionale “Domenica 6 febbraio piscina chiusa”.