CALCIO C - No. Così proprio non va. E francamente ci dispiace aver ragione coi fatti e non essere confortati dalle illusioni che tali sono e tali restano. Sarà forse l'ora di sostituire la parola playoff con...playout.
La Lucchese (foto Gazzetta Lucchese) cade anche a Pesaro contro una Vis parsa compagine normale per non dire modesta e quindi alla portata dei rossoneri che ingurgitato invece un altro boccone amaro. Amarissimo. Ma questo ormai lo evidenziamo da tempo e lo abbiamo fatto già troppe volte. Sì, il bel gioco, fare la partita, tenere palla, giocare ad una porta. Concetti astrusi e fini a se stessi se non esiste concretezza. Aria fritta che non serve. Il vuoto di una squadra cresciuta in modo interessante fino a novembre ma che si è poi pericolosamente involuta. Il mercato di gennaio ha relativamente inciso perchè il valore complessivo è rimasto quello ma non ha risolto i problemi. Intanto la classifica ci dice che la Lucchese sta scivolando in modo lento ma quasi inesorabile verso la pericolosa zona playout. Adesso sono 5 i punti di vantaggio su Imolese e Viterbese. Il problema è che la squadra di Pagliuca non vince da 3 mesi (21 novembre 1-0 al Siena) e che la striscia negativa si sta allungando in modo pericoloso. La difesa, vedi i due gol incassati al Tonino Benelli di Pesaro, è tornata ai vizi antichi e l’attacco rimane un bel rebus. A parte Belloni, che spesso canta e porta la croce, e Semprini, che i suoi goals li ha fatti, nessuno degli altri ha convinto. E tutti hanno avuto la loro chance. Insomma un quadro generale non proprio esaltante anche se non lo vogliamo dipingere a tinte fosche. All’orizzonte adesso la delicata gara interna di domenica prossima (ore 17,30) contro il Pontedera. Dire che sarebbero necessari i tre punti ci pare scontato quanto evidente anche per scacciare qualche fantasma che si intravvede sullo sfondo.