LUCCA - Per sfuggire agli aumenti sul carrello della spesa in tanti hanno iniziato a frequentare il mercato contadino in Piazzale Verdi. In vendita frutta e verdura, pesce e formaggi; prodotti bio, stagionali e a km0. Agricoltori e allevatori cercano di contenere i rincari dovuti all'aumento delle materie prime.
I rincari delle materie prime – gas, luce e carburanti – ricadono a valanga sul carrello della spesa. I calcoli li fanno le associazioni dei consumatori: secondo il report di Assoutenti, solo per mangiare la famiglia tipo si trova oggi a spendere 285 euro in più su base annua. Nel dettaglio il pane ha subito a gennaio un incremento del +3,9% rispetto allo scorso anno, la pasta del +10%; la verdura costa il 13,5% in più, ovvero quasi 60 euro in più a famiglia.
In un mercato locale come questo si trovano prodotti di stagione e a cosiddetto km0.
Qui gli agricoltori garantiscono qualità e convenienza, ma i rincari incidono anche sui costi vivi di produzione.
Vale per i contadini e anche per gli allevatori.
Bloccare i prezzi significa ammortizzarli in azienda, sacrificare il margine di guadagno e non investire.
Contenere i rincari è anche la strategia per mantenere una clientela affezionata.