Viareggio - Inizia il nostro viaggio alla scoperta delle costruzioni che animano le sfilate del Carnevale di Viareggio. Dopo il primo corso, come da tradizione, Massimo Mazzolini ci descrive le costruzioni di prima categoria
Entusiasmo, partecipazione e tantissima gente domenica ad ammirare i carri nella prima sfilata del Carnevale più bello d’Italia: quello di Viareggio. Un Lungomare stracolmo di gente, locali della passeggiata con i tavoli occupati, coreografie festanti e tanta musica. Lo spettacolo ha soddisfatto a pieno il pubblico che ha applaudito ripetutamente le opere in concorso. Oggi parleremo delle costruzioni di prima categoria e nei prossimi giorni presenteremo i carri piccoli, mascherate in gruppo e isolate. Nove sono i carri grandi, che hanno affronto temi di grandissima attualità e mai banali.
– Da Achille Lauro interpretato da Luca Bertozzi come nuovo re della libertà e diversità. Un carro che ha attirato l’attenzione non solo dei giovani
-Al racconto dell’Italia malata circondata da dotti, medici e sapienti nella costruzione di Alessandro Avanzini, spunto della canzone di Bennato e dal Pinocchio di Collodi.
-Per Jacopo Allegrucci nel suo carro dal titolo “Il sognatore”, Don Chichotte è il simbolo del visionario che non si arrende mai alle difficoltà della vita
-La favola della cicala e la formica dell’antico scrittore greco Esopo, è motivo, nel carro di Luigi Bonetti, per affrontare i temi della sicurezza sui luoghi di lavoro
-Mentre i fratelli Cinquini con la collaborazione artistica di Silvia Cirri, citano il sommo Dante per rappresentare l’uscita “a riveder le stelle” dopo la pandemia.
-Fabrizio e Valentina Galli presentano il carro “Homogeneity”, una prospettiva positiva sul tema dell’abbattimento degli stereotipi femminili. Ricordando che uomini e donne nascono con stessi diritti
-Luciano Tomei con il suo carro “Il futuro? Un’ipotesi” invece contrrappone i drammi della nostra contemporaneità alla purezza di un bimbo che si affaccia sul mondo
-Roberto Vannucci con “Manipulation” mette in guardia dai manipolatori che, attraverso la comunicazione di oggi, cercano di condizionare le masse
– Ripartiamo da zero, anzi, da sottozero è il monito di Lebigre e Roger. con la loro costruzione”. L’uomo ha perso tempo, risorse naturali e orientamento