LUCCA - Siglato il protocollo di collaborazione tra Coldiretti Toscana e la start-up CanapaFiliera. 1000 ettari di terreno per rilanciare una materia prima sostenibile e di qualità, una coltura adatta all'economia circolare, che può rappresentare una forma di integrazione al reddito agricolo.
Mille ettari di terreno tra Lucca e Pisa per far partire, o meglio ripartire, la filiera della canapa da fibra in Toscana. Il nuovo protocollo collaborazione tra Coldiretti e la start up di Vecchiano, CanapaFiliera Srl, è stato siglato in occasione di un incontro promosso dall’associazione alla Lucense. L’intesa prevede di attivare l’innovativo impianto per la lavorazione della canapa ad economia circolare per produrre una fibra di qualità, assicurando in questo modo una prima risposta strutturata alla crescente richiesta di materie prime naturali alternative e sostenibili, da parte di settori chiave del Paese come l’industria cartaria, l’abbigliamento e la bioedilizia. La preziosa canapa, che in Toscana, veniva prodotta in grande quantità fino agli anni ’30 -’40, può infatti essere trasformata in filato, mattone, carta e altro materiale.
Inserita tra le pratiche colturali ammesse dalla Politica Agricola Comune (la cosiddetta Pac) tra marzo e luglio, mese in cui viene raccolta, la canapa è una perfetta coltura rotativa per reintegrare il terreno di sostanze preziose, e in alcuni casi anche bonificarlo. Secondo le ricerche e gli studi di Lucense la coltivazione della canapa può alimentare un’economia circolare, senza sprechi, e può rappresentare una interessante forma di integrazione al reddito agricolo.