Scattano il prossimo martedì 1 febbraio il nuovo obbligo del green pass base per accedere a negozi, uffici pubblici, servizi bancari, postali e finanziari. Confcommercio: "disparità di trattamento tra piccoli commercianti e grande distribuzione". L'argomento sarà al centro della puntata di lunedì di "Parola di Confcommercio".
Scatta da martedì 1 febbraio, in seguito all’ultimo decreto legge emanato lo scorso 21 gennaio dal Governo, l’obbligo di “green pass base” per accedere a centri commerciali e negozi, uffici pubblici, servizi bancari, postali e finanziari, e attività commerciali non essenziali. Non fanno parte di questo elenco – e non necessitano dunque di green pass per accedervi – le attività di commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto; attività di commercio al dettaglio di prodotti surgelati; attività di commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati; attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; attività di commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; attività di commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica); attività di commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati; attività di commercio al dettaglio di materiale per ottica; attività di commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.
Il decreto precisa che il rispetto delle nuove regole debba essere assicurato da titolari degli esercizi «attraverso lo svolgimento di controlli anche a campione». I titolari degli esercizi per i quali sia richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente dunque i controlli sul possesso del green pass base all’ ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali. Se una attività non effettuerà alcun controllo e verrà poi ispezionata dalle forze dell’ordine, sono previste multe da 400 a 1000 euro a carico sia degli esercenti che dei clienti che contravvengono alla disposizione di esibire il green pass. Se l’infrazione viene reiterata, può essere disposta la chiusura dell’’esercizio da 1 a 10 giorni. L’obbligo di verifica resterà in vigore fino al 31 marzo.
Per quanto riguarda il capitolo dei mercati ambulanti, in via generale il decreto non riguarda quelli all’aperto, espressamente esclusi nelle premesse del provvedimento stesso che si applica soltanto per i servizi e le attività che si svolgono al chiuso. I mercati coperti o al chiuso seguono la disciplina generale e pertanto non viene richiesto il possesso della certificazione verde “per esigenze alimentari e di prima necessità”.
“Già nei giorni scorsi – commentano il presidente e la direttrice di Confcommercio Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini -, subito dopo l’approvazione del decreto, avevamo avuto modo di criticarne in modo duro le modalità. Ed oggi, a ridosso della sua entrata in vigore, ribadiamo tutta la nostra forte contrarietà rispetto a un provvedimento che segna un nuovo, grave e ulteriore solco fra certi tipi di attività commerciali e altri. Una disparità inaccettabile, a tutto vantaggio della grande distribuzione: come abbiamo già avuto modo di dire, è assurdo che se il green pass serve per acquistare biancheria, prodotti di cartoleria, articoli casalinghi o piccoli elettrodomestici – solo per fare qualche esempio – in un negozio, deve servire anche per acquistare questa merce in un supermercato. Se invece non serve in un caso, non deve essere necessario neppure nell’altro. Senza dimenticare l’assurdità dell’obbligo di green pass in attività come le tabaccherie e le edicole al chiuso, che sin dall’inizio della pandemia, giustamente, erano state classificate come attività essenziali e di prima necessità e oggi, a loro volta, si ritrovano colpite e penalizzate dalle contraddizioni delle scelte del Governo”. “Ecco perché – chiudono Pasquini e Giovannini – la nostra associazione esorta di nuovo con forza il Governo ad intervenire in modo urgente così da sanare le disparità create che, non ce lo dimentichiamo, creano enormi vantaggi anche ai colossi dell’e-commerce”.
Di questa problematica si era già parlato nel recente servizio dedicato alle difficoltà dei commercianti causate dal caro energia ed alle problematiche relative al controllo a campione del green pass e più ampiamente proprio con Pasquini nell’ultima puntata di Carpediem
Di tutto questo e altro ancora si parlerà anche lunedì sera alle 20 nel corso della quarta puntata di “Parola di Confcommercio”, il programma in onda ogni lunedì sull’emittente Noi Tv che vedrà ospiti questa settimana Emiliano Cerri, presidente provinciale del sindacato dei locali da ballo – Silb Confcommercio, e il funzionario dell’associazione Nicola D’Olivo. Nel corso della puntata si parlerà anche dalla riapertura proprio di discoteche e locali da ballo che è fissata per martedì 1 febbraio.