LUCCA - A lanciare la ricerca è Roberto Conti, uno dei due protagonisti della vicenda, che fortunatamente si è conclusa senza conseguenze grazie alla prontezza di mamma Franca. A distanza di anni Roberto nutre infatti la curiosità di incontrare l'altro bambino, che come lui è nato intorno alla metà di maggio del 1966 alla casa di cura Santa Zita.
Un appello per ritracciare il bambino con cui venne scambiato in culla. La vicenda risale al maggio del 1966 ed è avvenuta nella clinica di Santa Zita a Lucca, concludendosi senza conseguenze solo grazie alla prontezza di mamma Franca, che quel primo figlio, appena venuto al mondo se l’era guardato bene e attentamente. Mentre era ancora in sala parto l’aveva preso in braccio registrando ogni piccola piega del volto, gli occhietti vispi e aperti, il colorito roseo e disteso. Quando il giorno dopo le portarono in stanza un altro piccolino, la signora si accorse così immediatamente dell’errore.
L’episodio a lieto fine è diventato così un simpatico aneddoto di famiglia.
La curiosità di scoprire quale piega avrebbe potuto prendere la propria vita se i fatti fossero andati diversamente ha spinto ora Roberto a fare ricerche sulla base delle poche informazioni a disposizione. La signora Franca ricorda che in quei giorni di metà maggio – Roberto è nato il 17 – in clinica assieme a lei erano ricoverate altre due partorienti. Una di queste era di San Cassiano a Vico. I registri della Chiesa del paese e la memoria di Don Ilario non hanno però fornito riscontri di bambini battezzati in quel periodo.