VIAREGGIO - Nessun ribaltone, ma solo un passo in avanti sul fronte degli indennizzi. L'ultima sentenza del Consiglio di Stato arrivata pochi giorni fa, sul caso di uno stabilimento del Giglio in lite col demanio per l'incameramento dei beni, non deve spingere a facili esultanze i titolari degli stabilimenti balneari della Versilia.
Ce lo spiega Piero Bellandi, tra i massimi esperti di demanio marittimo e consulente del Sib, nonché balneare viareggino. Il contezioso riguardava l’incameramento dei beni costruiti dal concessionario da parte dello Stato una volta scaduta la concessione.
“La Bolkestein non può essere applicata ai rapporti concessori instaurati prima del 2009, anno in cui la direttiva è stata recepita dall’ordinamento italiano.” Leggendo questa frase nel dispositivo molti balneari versiliesi e rappresentati di categoria avevano infatti sperato di salvarsi dalle evidenze pubbliche. Ma in realtà questa sentenza non ribalta quella dello scorso autunno con cui il Consiglio di Stato ha imposto le aste per tutti al 2024.
Dunque, in vista della riforma delle spiagge che il Governo si appresta a discutere, grazie a questa nuova sentenza ci sono maggiori certezza sugli indennizzi per i balneari uscenti?