LUCCA - Grande successo di pubblico per il percorso espositivo che ricostruisce l'eredità del maestro rivoluzionario Caravaggio fino al XVIII secolo: sala dopo sala i visitatori restano stupiti dai magistrali giochi di luci ed ombre, capaci di fissare sui volti raffigurati nelle tele emozioni estremamente vivide.
13.800 ingressi in un solo mese di apertura, con punte di oltre 700 visitatori in una sola giornata. Sono i numeri da record della mostra “I Pittori della Luce. Da Caravaggio a Paolini”. L’esposizione, curata da Vittorio Sgarbi, prodotta da Contemplazioni e allestita alla Cavallerizza, è la più visitata in Italia subito dopo quelle di Palazzo Marino e Palazzo Strozzi. In mostra un centinaio di opere di luministi – dal primo regista della storia dell’Arte, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio fino ai pittori che per tutta la vita ne hanno inseguito l’insegnamento e l’eredità, come il lucchese Pietro Paolini e altri autori della scuola napoletana e veneta, senza dimenticare alcuni grandi del Seicento come Rubens – in prestito eccezionalmente fino a Pasqua -, De Ribera e De Boulogne. Un percorso espositivo in cui restare stupefatti dal potente ruolo della luce e delle ombre, che ritagliano sul fondo nero figure rassicuranti come il “Ragazzo che monda il frutto” o spaventose e grottesche come “Il Cavadenti” e gli spettatori deliziati dalla violenza esercitata sul povero malcapitato. Tela dopo tela, affascinano personaggi e dettagli, come lo sguardo trionfante di questa “Giuditta con la testa di Oloferne”, il volto disteso di “Cupido dormiente”, che con le sue frecce tiene in balia il mondo schiavo dell’amore, o ancora l’imperscrutabile volto della “Fumatrice a lume di candela”.
La mostra che, parafrasando le parole del curatore, “dopo tanto buio riporta a Lucca la luce” è visitabile fino al prossimo 2 ottobre.