Viareggio - Secondo il sindacato, nell'operazione non c'è stata la funzione delle istituzioni e si è pensato solo all'aspetto economico e non a quello sociale
Preso atto dell’acquisizione all’asta del fallito cantiere Perini Navi di Viareggio da parte di The Italian Sea Group – scrive la Fiom in una nota – riteniamo che le acquisizioni non debbano essere solo valutate nella logica del libero mercato, ma dovevano essere esaminati preventivamente i piani industriali, le garanzie occupazionali sia dei dipendenti diretti che di tutto l’indotto, gli investimenti complessivi, le prospettive, il rilancio dell’azienda, i carichi di lavoro e l’organizzazione del lavoro. L’iniziativa economia privata é libera – prosegue la FIOM – ma non può mai svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. Secondo il sindacato è mancata la funzione fondamentale del ruolo Istituzionale, dove vi era e vi é la possibilità di poter svolgere un ruolo fondamentale riguardo il rilascio delle concessioni demaniali in relazione anche ai relativi piani industriali e occupazionali. La nautica non ha problemi di commesse e di investitori, il problema é come si lavora e quale sviluppo si sta portando avanti, aggiungono i rappresentanti dei lavoratori.
Adesso la Fiom Ha richiesto un tavolo con la nuova proprietà, la Regione Toscana e il comune di Viareggio per confrontarsi sul piano industriale, al fine di definire un accordo di cui dovranno farsi garanti le Istituzioni.
“La FIOM Cgil ed i lavoratori giudicheranno nel merito i piani di rilancio e si batteranno per i diritti, per uno sviluppo nell’interesse collettivo e non del profitto privato e contro qualsiasi tipo di arretramento delle condizioni di lavoro”- concludono dal sindacato.