Viareggio - Anche quest’anno Azimut Benetti si posiziona in cima alla classifica annuale del Global Order Book di Boat International e si conferma primo costruttore al mondo di yacht sopra i 24 metri.
Con un numero record di 128 progetti in realizzazione equivalenti a 4.601 metri di lunghezza, per il ventiduesimo anno il Gruppo Azimut Benetti guida il Global Order Book, la classifica annuale dei più grandi produttori di yacht al mondo redatta dalla prestigiosa rivista nautica Boat International.
Il cantiere è risultato il primo dei 186 cantieri navali attivi nei cinque continenti, con un numero di progetti che valgono il 12,5% del totale, un numero significativo in un mercato così frammentato.
Una leadership che viene da lontano: sono infatti ben ventidue gli anni in cui Azimut Benetti è stato dichiarato primo cantiere al mondo. “Il nostro Gruppo deve il suo duraturo primato alla capacità di coprire con yacht molto innovativi, e per questo apprezzati dal mercato, la fascia dimensionale tipicamente italiana, quella fino ai 50 metri. Ma a questo importante segmento, si aggiungono i numerosi progetti di superyacht in acciaio e alluminio di dimensioni maggiori, tradizionalmente appannaggio dei cantieri del Nord Europa. Siamo i primi, e da oltre vent’anni, perché gli unici al mondo a presidiare entrambe queste fasce dimensionali con modelli di successo indiscusso, attenzione al cliente e qualità costruttiva”. ha dichiarato Giovanna Vitelli, Vice Presidente Azimut Benetti.
Negli ultimi 15 anni, in particolare, il Gruppo si è concentrato sulle tematiche relative alla salvaguardia del mare, lavorando per trovare soluzioni volte a ridurre l’impatto ambientale nel breve e nel lungo termine.
I più recenti esempi sono il Giga yacht Luminosity di 108 metri, il più grande yacht ibrido al mondo, capace di navigare in modalità completamente elettrica con un’autonomia di oltre dieci miglia nautiche, e il B.Yond 37M, superyacht in acciaio, equipaggiato con il sistema E-MODE HYBRID.
Nel settore della svolta green il gruppo ha confermato investimenti triennali nella ricerca e sviluppo pari a 100 milioni di euro.