STAZZEMA - Si è spento Enrico Pieri. L'uomo simbolo della memoria dell'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema e dell'impegno per la pace. Il superstite più attivo e testimone diretto degli orrori che si consumarono quella mattina del 12 agosto del 1944, che ha raccontato in ogni occasione possibile per tutti gli ultimi anni della sua vita.
E’ morto dopo una breve malattia all’età di 87 anni. Era nato il 19 aprile del 1934. Aveva solo dieci anni quando le Ss assalirono il borgo versiliese. Si salvò nascondendosi nel sottoscala insieme alla figlia dei vicini. Perse tutta la quanta la famiglia, compresa la sorellina che da quattro mesi la madre portava in grembo. Emigrato in Svizzera, dove ha vissuto per 32 anni, Enrico Pieri ha raccontato di aver subito le discriminazioni verso gli italiani. Nominato Cittadino Europeo dal Parlamento Ue nel 2011, Cavaliere al merito della Repubblica federale tedesco nel 2020. E Commendatore della Repubblica Italiana, un anno fa, scelto dal presidente Sergio Mattarella che ebbe occasione di conoscere proprio a Sant’Anna nella sua visita ufficiale.
Chiunque abbia mai ascoltato le sue parole in ogni cerimoniale sa che quelle erano sempre le più incisive, le più vere e autentiche.
Un’eredità preziosa quella che lascia Pieri, fatta non solo di testimonianze e racconti. Due anni fa ha donato all’associazione “Martiri di Sant’Anna di Stazzema” la sua casa di infanzia, la stessa in cui fu sterminata la sua famiglia, per farne un luogo di incontri e dare spazio alle delegazioni di studenti e ricercatori che si recano al Parco Nazionale della Pace.
La notizia ha scosso tutta la Versilia. Unanime il cordoglio dal mondo istituzionale. La salma sarà esposta nella Cappellina della Croce Verde di Pietrasanta.