VIAREGGIO - Nella sua lunga storia di 148 anni il Carnevale di Viareggio, con la sua satira, la sua allegoria, la fantasia dei suoi artisti, ha tratteggiato la storia politica, culturale, economica del nostro Paese e non soltanto. Per l’edizione 2021 invece i maestri in quasi tutte le categorie, si sono focalizzati sulla contemporaneità.
Uno sprone a rimettere ordine nel mondo per prepararci verso il prossimo futuro, una sorta di invito a non far finta di niente. Tante e importanti citazioni anche nelle costruzioni di seconda categoria: da Rita Levi Montalcini all’omaggio all’opera di Pirandello, l’emergenza sanitaria e la satira politica internazionale. Ma approfondiamo meglio i temi di ciascuno dei quattro carri piccoli.
-“Be the change” è il carro di Priscilla Borri e Antonino Croci. Come unico splendido fiore di loto, simbolo di rinascita, la Montalcini ha rappresentato per oltre un secolo l’icona del cambiamento, dedicando la sua vita a incoraggiare i giovani nella ricerca.
-Applausi e il titolo del carro dei fratelli Breschi che loda gli italiani per la forza e lo spirito di sacrifcio con cui hanno affrontato l’emergenza sanitaria. Il grande tricolore che troneggia sulla costruzione, come simbolo della comunità.
-Europafest di Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi è un carro di satira politica. Dopo la crisi sanitaria ed economica l’Europa vorrebbe ripartire con una grande festa sulle orme di una immaginaria Oktoberfest. A dare il via alle libaghioni è la cancelliera Angela Merkel.
-Uno, nessuno e centomila è il carro realizzato da Carlo Lombardi che si ispira all’omonima opera di Luigi Pirandello. Un invito a riflettere sulla moltitudine di maschere che la quotidianetà ci porta a indossare
Ha sfilato fuori concorso il carro immaginato da Franco Malfatti che dopo la sua scomparsa hanno portato a termine i collaboratori storici e i colleghi. La costruzione è una narrazione nella comtemporaneità dell’opera Orlando Furioso