PROV. LUCCA - Commemorare il sacrificio del sacerdote, fucilato dalla Wehrmacht, significa oggi non solo avere memoria del passato ma anche essere vigili contro il razzismo, la sopraffazione, l'intolleranza e la violenza.
Erano le 22 del 4 agosto 1944 quando Don Aldo Mei venne fucilato sugli spalti delle Mura di Lucca a Porta Elisa, da un plotone di esecuzione nazista, e quindi sepolto nella fosse che lui stesso era stato costretto a scavarsi. Il religioso, nato a Ruota di Capannori nel 1912 e consacrato sacerdote nel 1935, era parroco di Fiano, piccolo paese nel Comune di Pescaglia, quando venne arrestato dai tedeschi in seguito a una delazione che lo denuncia come vicino alle formazioni partigiane operanti nella zona. In occasione del 77esimo anniversario del sacrificio del religioso, sono tante le iniziative commemorative che interesseranno i tre luoghi simbolo – Lucca, Capannori e Pescaglia – della vicenda. Oltre alle Sante Messe celebrate in memoria del sacerdote e la cerimonia istituzionale, mercoledì 4 agosto, con la fiaccolata e la deposizione di una corona a Porta Elisa; è stata inaugurata una mostra fotografica e documentaria nella chiesa parrocchiale di Fiano, dal titolo “L’amore non muore, Don Aldo Mei martire della carità”.
Mercoledì 4 agosto alle 21, nel sotterraneo del Baluardo San Regolo andrà poi in scena la performance teatrale “Questo ho capito” con Anna Baccei e Gabriele Martini, la regia di Miriam Iacopi e il testo di Luciano Luciani.
Lo spettacolo verrà replicato allo stesso orario venerdì 5 agosto nel piazzale della Chiesa a Fiano e venerdì 6 agosto a Ruota, Capannori.