PROV. LUCCA - I familiari delle vittime assieme ai membri delle associazioni Il Mondo che Vorrei e Assemblea 29 giugno hanno organizzato un presidio di fronte al tribunale di Lucca.
Sei mesi e mezzo fa la sentenza shock della Corte di Cassazione sulla strage di Viareggio: i giudici non riconoscendo l’aggravante dell’infortunio sul lavoro, dichiaravano prescritte le accuse di omicidio colposo, facendo restare in piedi solo quella di disastro ferroviario colposo. Oltre sei mesi e i familiari delle vittime, assieme a tutta la città, sono ancora in attesa di conoscere le motivazioni “latitanti” – come le definiscono le associazioni “Il Mondo che vorrei” e “Assemblea 29 giugno” in presidio davanti al Tribunale di Lucca – della sentenza.
Un’attesa che aggiunge dolore a dolore: dopo la perdita dei propri cari quella notte 29 giugno 2009, oggi la sofferenza e la frustrazione per una giustizia che, seguendo i proverbiali tempi, stenta a fare il proprio corso.
Il presidio è l’occasione per i membri delle associazioni di avanzare dure critiche alla proposta di riforma della Giustizia.