ROMA - Contro la riforma Cartabia della giustizia hanno manifestato fuori da Montecitorio a Roma, durante la discussione, i parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, insieme ai famigliari di altri disastri colposi e ambientali.
La riforma, che interessa i reati commessi dopo il 1° gennaio 2020, interviene sui tempi dei processi accorciando dal 2025 Appello e Cassazione. Introducendo inoltre l’improcedibilità in caso di sforamento dei termini, escludendo però i reati imprescrittibili. Il testo approvato dal Cdm, dopo una difficile sintesi tra i partiti di maggioranza al Governo, secondo i comitati mette a rischio processi come quello di Viareggio, del ponte Morandi, Rigopiano o della funivia del Mottarone.
Un passo indietro – secondo i famigliari – rispetto alla riforma Bonafede sulla prescrizione, ispirata anche al caso Viareggio. Al sit in è stata ribadita la delusione per il ritardo nella pubblicazione delle motivazioni della sentenza di Cassazione, a quasi sette mesi dalla pronuncia.