PROV. LUCCA - I dati diffusi dall'azienda sanitaria toscana registrano la diffusione del virus tra i soggetti che ancora non hanno ricevuto il vaccino: nella USL Toscana Nord Ovest su 105 nuovi positivi 96 non hanno ricevuto alcuna dose, 8 solo la prima.
Il virus ha ripreso a correre in Toscana e si fa strada tra i non vaccinati. E’ quanto emerge dal bollettino diffuso dall’azienda sanitaria toscana, che non si limita a riportare l’altalena dei numeri – che pure da una settimana a questa parte sono tornati a preoccupare, superando prima il centinaio e poi le 200 unità in un periodo in cui lo scorso anno i positivi a livello regionale erano meno di 10 – ma traccia un profilo ben preciso dei nuovi positivi. Oggi i casi di positività sono 306, 147 in più rispetto a ieri, e cresce anche il numero di pazienti ricoverati nei posti letto covid, 91, di cui 13 in terapia intensiva.
Nell’area di competenza della USL Toscana Nord Ovest su 105 soggetti positivi 96 non sono ancora vaccinati e 8 hanno ricevuto una sola dose di vaccino. Una persona, pur avendo completato il ciclo vaccinale, è risultata positiva dopo esser stata sottoposta al tampone di routine per consentire l’accesso in ospedale ed è asintomatica.
I dati diffusi non fanno altro che confermare l’efficacia della campagna vaccinale nell’arrestare la circolazione del virus, fotografando nel piccolo quanto ampiamente documentato dall’Istituto Superiore di Sanità: chi è vaccinato con una dose ha un’immunità accertata di oltre il 70%; con due dosi si sale all’88%. Di più, il vaccino aiuta a prevenire il ricovero ospedaliero.
L’appello ad aderire alla campagna di vaccinazione arriva ormai da più fronti e anche i sindaci della Conferenza Zonale, come responsabili della salute pubblica, invitano i cittadini ad agire con responsabilità nei confronti di sè stessi e degli altri per raggiungere l’immunità di gregge e per scongiurare ulteriori chiusure. “Mentre all’inizio della campagna di vaccinazione le dosi mancavano – avvisano i sindaci – , ad oggi siamo nella condizione contraria: le dosi ci sono, manca troppo spesso la volontà di vaccinarsi, anche tra coloro che hanno superato i 60 anni di età e si trovano quindi in una condizione di maggior pericolo”.