Case popolari, la Lega blocca la nuova legge; il Pd: “Si rischia il blocco dei bandi”

Case popolari, la Lega blocca la nuova legge; il Pd: “Si rischia il blocco dei bandi”

Redazione

di Redazione

TOSCANA - La Lega presenta oltre 2000 emendamenti e costringe così la Regione a rimandare a settembre l'esame della nuova legge sull'assegnazione delle case popolari. Ma con questa manovra, dice la maggioranza di centrosinistra, di fatto il partito di Salvini rischia di bloccare l'assegnazione degli alloggi in tutta la Toscana.

La nuova legge sulle case popolari si rende necessaria dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale come condizione per accedere ai bandi. La sentenza in realtà si riferisce alla Regione Lombardia ma la Toscana ha una norma praticamente identica e quindi rischia comunque l’impugnazione.

Per evitare questo pericolo la maggioranza ha elaborato una nuova proposta, frutto anche di un accordo con Fratelli d’Italia. Al posto della vecchia norma si introduce un sistema di punteggi che premia comunque, seppure in maniera graduale, chi vive e lavora in Toscana da più tempo.

Un compromesso che però non è andato giù alla Lega secondo cui la Regione non era obbligata a modificare della legge. Inoltre, i leghisti avrebbe voluto mantenere uno sbarramento rigido e non graduale sul periodo di residenza. Da qui la decisione di presentare una valanga di emendamenti per impedire l’arrivo della legge in aula.

La Lega respinge l’accusa di aver di fatto bloccato i bandi con questa operazione.

Ma il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli ribatte che il rischio di blocco delle assegnazioni c’è. La modifica rapida della legge era stata richiesta dai sindaci proprio per evitare lo stop ai bandi, dato che l’attuale legge dopo la sentenza della Corte Costituzionale è a rischio di impugnazione.