VIAREGGIO - Viareggio si è fermata per il 12esimo anniversario del disastro ferroviario del 29 giugno 2009. Bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici e striscioni appesi sui terrazzi per rispondere all'appello dei famigliari delle vittime a "fare rumore", raccolto anche da altre città italiane.
Un cerimoniale tornato in presenza dopo lo stop dello scorso anno causa covid. In attesa del corteo serale, in mattinata è stata celebrata la santa messa nella chiesa del campostanto della Misericordia, dove sorge il Sacrario nel quale riposano quasi tutti i 32 morti di quella notte di fuoco e paura di via Ponchielli. Un anniversario segnato dall’attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione di gennaio che non riconoscendo l’aggravante dell’infortunio sul lavoro ha fatto cadere in prescrizioni i reati di omicidio colposo, rinviando Mauro Moretti ad un processo di Appello-bis.
A toccare proprio il tema della giustizia nella sua omelia è stato l’Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti. “L’assenza di giustizia non è cosa accessoria, non riguarda solo i parenti delle vittime, ma tutta la nostra società. Ogni volta che la verità non viene a galla, ci manca qualcosa. Perché, sì celebriamo e ricordiamo le vittime ma facciamo fatica a trarre un senso condiviso da quanto accaduto. Non c’è perdono senza verità, non c’è riconciliazione senza giustizia”