E adesso…cosa succederà ? Il futuro della Lucchese

E adesso…cosa succederà ? Il futuro della Lucchese

Guido Casotti

di Guido Casotti

CALCIO C - Brucia ancora troppo la retrocessione, in realtà abbastanza annunciata, in serie D per capire e carpire il futuro prossimo venturo della Lucchese. Tra stadio, eventuale ripescaggio e questioni tecniche si profila tuttavia un'altra estate calda.

 

Se lo chiedono gli interpreti di “Pleasentville”, bellissima e originale pellicola del 1998 firmata Gary Ross. Ce lo chiediamo anche noi in merito alle pur sempre tribolate vicende calcistiche della Lucchese che se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Ancora troppo fresca e bruciante la ferita di un’amarissima e stra-annunciata retrocessione e dell’ennesima ricaduta tra i dilettanti per poter solo aspirare ad avere delle risposte che non siano solo delle lontane ipotesi. Vero che la storia si ripete, stavolta alla rovescia. Prendete 7 anni fa ((allora era il 4 maggio 2014) in una bellissima e calda giornata di sole a Correggio. Lì la Lucchese che militava in serie D, allenata da Guido Pagliuca e con bruno Russo nel ruolo di DS, riuscì a strappare proprio al 93esimo (all’ultimo respiro) una pazzesca promozione che ancora tutti oggi ricordiamo. E noi c’eravamo. L’altro ieri, anzi oggi (era il 2 maggio, domenica scorsa) la solita Lucchese impalpabile e lenta, prolissa nel gioco ed incapace di aggredire l’avversario, resta fedele a se stessa al Città di Meda. Perde 1 a 0 al cospetto del più forte Renate e anche un’eventuale vittoria (del resto mai stata nell’aria) non avrebbe dato chances di giocarsi la categoria agli spareggi. Appunto, come volevasi dimostrare. Chiaro che sul proscenio del tempo che verrà si profila un’altra estate piuttosto intensa. A cominciare dal campionato che la Lucchese giocherà. Sì perchè uscita dal portone principale del campo la Lucchese potrebbe rientrare dalla finestra del ripescaggio. In tempi già sospetti più volte i massimi dirigenti, a cominciare dal presidente Bruno Russo che in queste ore ha profuso ottimismo, non avevano escluso tale opzione. Chiaro che in base alla C o alla D sarà allestita di sana pianta una squadra completamente nuova. E poi non meno importante, anzi anche di più, è la vicenda-stadio. Dalla ristrutturazione del glorioso ma vetusto Porta Elisa, passa buona parte del futuro e delle speranze di rinnovata grandeur della Pantera. A nostro giudizio, covid o non covid, del tempo se n’è già perso troppo. I tifosi rossoneri, già avviliti da quanto è accaduto da un decennio a questa parte, chiedono risposte. Ora o mai più.