LUCCA - I protocolli per il rientro in Italia, previsti dall'ordinanza in vigore fino al prossimo 6 aprile, frenano le vacanze pasquali dei lucchesi, ma c'è ottimismo per la stagione estiva. Secondo le agenzie di viaggi le polemiche sono infondate: "Per viaggi all'estero ci sono controlli rigorosi, che al momento non sono previsti per spostamenti e attività locali".
Tampone negativo nelle 72 ore precedenti il volo areo e tampone al rientro in Italia, quarantena obbligatoria di 5 giorni e altro tampone al termine dell’isolamento. Sono questi i requisiti che consentono di partire e andare all’estero, in area Schengen, per una semplice vacanza, durante le festività pasquali. L’ordinanza firmata dal ministero dell’interno, in vigore fino al prossimo 6 aprile, è stata duramente criticata su più fronti nei giorni scorsi. Da un lato c’è chi polemizza sul fatto che si consenta agli italiani di lasciare il Paese per turismo mentre al contempo si vieta loro una visita in giornata a parenti e amici fuori regione; dall’altro chi lamenta che esibendo un test negativo sia possibile prendere un aereo, ma non sedersi a mangiare in un ristorante nella propria città; chi avrebbe preferito che fosse rilanciato il turismo nostrano, consentendo i soggiorni in Italia con la stessa logica prevista per chi lascia i confini nazionali, e infine chi ne fa una questione di principio e di morale, ritenendo semplicemente inopportuno staccare la spina nel bel mezzo di una pandemia.
Per gli operatori del settore insomma, grazie ai protocolli attuati al momento sarebbe più sicuro andare all’estero che incontrarsi in casa tra amici e parenti.
Certo, il turismo crocieristico “Covid-free” è tutt’altro che libero: le escursioni possono essere fatte esclusivamente con il tour operator. Non è prevista alcuna iniziativa personale. E se la normativa rigorosa sui protocolli da seguire al rientro ha bloccato le partenze pasquali dei lucchesi, c’è comunque ottimismo per il periodo estivo.