MASSA - Si indaga per omicidio sulla morte di Claudio Vita, il ristoratore di 31 anni di Montignoso il cui corpo è stato ritrovato lunedì mattina all'alba, privo di vita, sui binari della ferrovia tra Montignoso e Querceta, all'altezza della discarica di Cava Fornace. Siamo al confine tra le province di Massa e Lucca ma in territorio apuano.
Una tragedia avvolta nel mistero che inizialmente ha lasciato aperte tutte le ipotesi. Ma le prime ricostruzioni dei fatti e le testimonianze raccolte hanno spinto in poche ore i carabinieri del comando provinciale di Massa Carrara ad escludere la pista del suicidio. Alcuni testimoni infatti hanno visto Vita saltare su un treno merci in corsa alla stazione di Massa dal quale sarebbe precipitato pochi km più a sud. Il giovane imprenditore avrebbe subito un furto poco prima della triste fine mentre si trovava nel suo locale al Cinquale, il Vintage Cafè, da anni meta delle movida apuoversiliese.
Con l’accusa di furto e omicidio è stato fermato martedì sera dai carabinieri un un operaio 29enne di Prato. Ha ammesso agli inquirenti di conoscere la vittima e di aver mangiato nel suo locale poche ore prima. Poi la sparizione di una somma di 5mila euro, le accuse incrociate, la lite, hanno fatto degenerare la situazione sfociata in una fuga alla stazione di Massa. Il giovane pratese per primo sarebbe saltato sul treno merci in corsa inseguito da Vita. Ha negato però ai militari ogni legame col furto e con la morte di Claudio Vita, che lascia un bambino di cinque anni, e un’intera comunità, nel dolore e nello sconcerto.
Le indagini proseguono per capire cosa sia successo esattamente a bordo del treno: si spera di trovare indizi decisivi nelle immagini della videosorveglianza della stazione e lungo la ferrovia.