Forte dei Marmi - La mostra allestita a Villa Bertelli, mette in evidenza i sistemi di indottrinamento delle nuove generazioni messo in atto da Mussolini, e volto a plasmare i futuri italiani secondo i criteri del regime
La propaganda fascista attraverso l’indottrinamento delle nuove generazioni, sin dalla più tenera età. E’ questo il tema della mostra allestita all’interno di Villa Bertelli di Forte dei Marmi e curata dagli storici Elena Pala e Roberto Chiarini che intende focalizzare l’attenzione sulla scelta mossa da Mussolini, di far crescere i bambini e i giovani in un ambiente in cui il fascismo fosse considerato come una naturale quotidianità.
Una scelta dettata dalla convinzione di Mussolini che il solo potere repressivo, senza il consenso, non avrebbe sorretto il regime fascista per lungo tempo. Da qua la decisione di creare un nuovo modello di italiano, cresciuto e plasmato secondo i criteri fascisti.
Un esempio tra tutti, la creazione delle colonie, tra cui quella di Forte dei Marmi, il cui filmato del cinegiornale dell’Istituto Luce è riprodotto all’interno dell’esposizione. Una vera e propria rivoluzione per l’Italia rurale del tempo, in cui la stragrande maggioranza delle famiglie non aveva i mezzi per potersi spostare. Rivoluzione su cui il regime gettava le basi per il consenso popolare.