Viareggio - I sindacati e i lavoratori dell'azienda, tornano ad esprimere la propria contrarietà ad una soluzione finanziaria per la crisi della Perini Navi
La notizia dell’accordo firmato dalla proprietà con il fondo di investimento BluSkye per il prestito di 30 milioni di euro che dovrebbero servire a rilanciare il cantiere, viene vista solo come un modo per protrarre di una anno, forse due, il fallimento dell’azienda, mancando infatti di una solida base per lo sviluppo industriale.
Ed è proprio l’accordo sfumato con San Lorenzo a lasciare maggiormente l’amaro in bocca agli operai che erano stati convocati nelle scorse settimane dalla proprietà del cantiere per illustrare le ipotesi di rilancio della Perini. Una soluzione industriale che era stata accolta con entusiasmo da lavoratori e sindacati.
Ma a mettere l’ultima parola sulla vicenda sarà il 26 gennaio prossimo, il tribunale fallimentare che deciderà se accettare la proposta oppure di dichiarare il fallimento della Perini Navi. Fallimento che aprirebbe la strada ad altri soggetti impegnati nella cantieristica, San Lorenzo o Azimut Benetti in testa, per rilevare il cantiere. Soluzione che, alla fine, forse sarebbe la migliore per il futuro di azienda e lavoratori, come dichiarato dagli stessi operai del cantiere.