CALCIO C - Davvero difficile analizzare questo terribile avvio di campionato della Lucchese. La vittoria di Pontedera aveva riacceso le speranze ma la sconfitta interna contro la pur forte Alessandria ha fatto tornare tutti alla cruda realtà.
Credere in quel che fai in fondo è facile…Fare ciò in cui credi sai è più difficile. Per la serie voglio ma non posso. La sconfitta interna di domenica scorsa (0-2) contro l’Alessandria è lo specchio fedele di quanto suddetto. Una Lucchese che avrebbe voluto, ma non ha potuto…una Lucchese che ha provato ad approcciare la partita concentrata ed umile conscia di trovarsi al cospetto di un avversario superiore. Ma a nulla è valsa la prudenza dei rossoneri che incassato il primo gol ne hanno poi subìto un altro e lì è calato il sipario. Pensate che l’unica vera occasione di tutta la partita l’ha avuto Meucci, tutto fuorchè un bomber e deputato a ben altri compiti. Ecco, è il senso di impotenza emerso dai 90′ contro i grigi che ha riportato tutti alla cruda realtà del momento e che la vittoria di Pontedera aveva in parte, ma solo in minima parte, alienato per qualche giorno. Il problema è che questa squadra ha bisogno di rinforzi importanti in tutti i reparti: almeno tre pezzi da novanta. Solo così può davvero sperare di risalire la china altrimenti la strada per la salvezza sarà una sorta di Everest. Aspettando il mercato, e prima di vivere questo strano Natale, ci sono però ancora tre partite da giocare: Piacenza in casa, Livorno fuori e Carrarese ancora al Porta Elisa. Impegni duri dove fare punti non sarà facile col rischio che si allarghi la forbice con le altre. Il rischio è concreto anche perchè il Piacenza, reduce dal tennistico 6-0 rifilato alla Por Sesto, mercoledì recupera col Novara e quindi potrebbe diventare un puntino lontano lontano…