VIAREGGIO - E' iniziato questa mattina il processo presso la Suprema Corte di Cassazione sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 in cui morirono 32 persone. I giudici della Quarta Sezione entro pochi giorni, al massimo entro sabato, decideranno se confermare o rinviare (anche parzialmente) alla Corte di Appello di Firenze la sentenza di condanna pronunciata il 20 giugno 2019 per i vertici delle Ferrovie e delle aziende italiane, tedesche e austriache coinvolte nell'esplosione del vagone cisterna.
Per la prima volta dall’inizio del primo processo non sono presenti i famigliari delle vittime, costretti a Viareggio dalle restrizioni anti Covid essendo la Toscana ancora zona rossa. A nulla è servito l’appello rivolto nei giorni scorsi alle istituzioni affinchè fosse concesso loro di assistere ai lavori, via streaming o in presenza. I famigliari si sono ritrovati questa mattina di fronte al municipio di Viareggio per un sit-in di pochi minuti.
La sentenza di Appello di Firenze aveva confermato la maggior parte delle condanne già stabilite dal Tribunale di Lucca, tra cui Mauro Moretti, Michele Elia e Vincenzo Soprano, i top manager della ferrovie italiane. Si attende l’esito di una sentenza che peserà come un macigno, qualunque sarà il suo esito.
In Cassazione sono presenti solo i legali delle parti. A livello istituzionale l’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli e il senatore viareggino Gianluca Ferrara.