BARGA - Il Comune di Barga ha di nuovo inviato all’azienda un’ordinanza in cui si impone a KME la ricostruzione fedele dell’antico manufatto; pena, passati 90 giorni di tempo, l’acquisizione coatta dell’area.
Area di notevole importanza perché qui, in parte, dovrebbe sorgere secondo il progetto di KME, il futuro gassificatore. La vicenda risale al luglio 2019 quando il Comune emise la prima ordinanza che imponeva di ricostruire fedelmente il fabbricato ed altri manufatti limitrofi; il comune sosteneva che fossero stati demoliti in assenza di autorizzazioni; KME di avere solo rimosso le macerie dio fabbricati fatiscenti che erano definitivamente crollarti a causa del maltempo dell’ottobre 2018. Nel frattempo nella vicenda ci si è messo il ricorso di KME al TAR della Toscana; ricorso che però, per la parte riguardante proprio Casa del Buglia, il TAR aveva respinto nel giugno 2020. In realtà KME ha sempre interpretato in chiave diversa quella sentenza e, come aveva affermato nei mesi scorsi anche lo stesso AD Claudio Pinassi, secondo l’azienda la deliberazione del TAR avrebbe annullato l’ordinanza di acquisizione coatta del comun. L’Amministrazione però è andata avanti per la sua strada: ancora una volta l’ente intima di eseguire l’operazione entro 90 giorni di tempo, decorsi i quali e non ottemperato al provvedimento, acquisirà a titolo gratuito l’area. Si riapre così una questione che va avanti ormai da più di un anno e che peraltro si inserisce in un periodo importante anche per conoscere le osservazioni di KME, circa il preavviso di diniego che la conferenza dei servizi nei mesi scorsi aveva inviato all’azienda riguardo il progetto del gassificatore. Preavviso nelle cui decisioni rientrava in parte anche la vicenda urbanistica legata a Casa del Buglia. Come noto, KME ha ottenuto la proroga per presentare le sue osservazioni fino a tutto il mese di novembre.