Toscana - Oltre cinquantamila aziende toscane sono pronte a una clamorosa protesta: lo sciopero fiscale. Un attacco frontale a Stato ed enti locali colpevoli - secondo Confcommercio - di non saper gestire l'emergenza economica legata alla pandemia
Le imprese non pagheranno le tasse. “Sciopero fiscale”. Oltre 50 mila aziende insediate nella Regione Toscana si preparano ad una protesta clamorosa. Lo ha deciso e annunciato la Confcommercio e che lancia così una forte sfida allo Stato, alla Regione e agli enti locali in generale, incapaci – secondo la giunta regionale della associazione di categoria – di fronteggiare la crisi determinata dalla pandemia. A grandi linee l’idea per le prossime settimane sarebbe quella di sospendere il pagamento di imposte come Imu, Irpef e Tari, ovvero quelle tasse che commercianti e aziende pagano direttamente senza fare da tramite incassandole per poi girarle, come invece accade per l’Iva. La presidente regionale Anna Lapini ha detto che si tratta di una ribellione pacifica che niente ha a che fare con evasione ed elusione fiscale. In realta’ lo sciopero fiscale e’ applicabile ad una precisa lista di tasse ma resta inteso che l’ente creditore del tributo non riscosso potrà comunque pretenderne il pagamento e comminare le relative sanzioni. Alla protesta aderira’ anche Confcommercio Lucca e Massa Carrara