LUCCA - Chiusura anticipata, riduzione dei coperti e pochi clienti, i titolari di bar e ristoranti lamentano perdite anche superiori al 70%.
L’apertura fino alle ore 18, la possibilità di consegnare piatti a domicilio o di prepararli per l’asporto non bastano. Sono esasperati i titolari di bar e ristoranti, che, in seguito all’introduzione delle misure contenute nel Dpcm dello scorso 26 ottobre, lamentano perdite ingenti, superiori anche al 70%.
Per chi aveva aperto da poco e non può contare su una clientela fidelizzata, la situazione è persino peggiore.
Non ci sono solo gli incassi mancati di aperitivi, cene e consumazioni serali. La clientela, spiegano i ristoratori, è calata anche nelle altre fasce orarie: da un lato c’è la possibilità di lavorare in smart working, che ha ridotto colazioni e coperti in pausa pranzo; dall’altro la paura del virus, che fa restare a casa propria numerosi clienti.