VIAREGGIO - Chiudere a Viareggio la produzione di navi a motore lasciando solo la costruzione delle barche a vela e la loro manutezione. A La Spezia le navi più grandi e la creazione di una divisione specifica per il refit, anche di motor yacht e anche di altri marchi. Infine vendere all'asta il cantiere in Turchia.
Così cambierà Perini Navi, secondo il piano industriale quadriennale presentato giovedì ai sindacati dal gigante della nautica, in vista della definizione del concordato in bianco aperto in Tribunale a Lucca a maggio a causa del maxi debito accumulato.
La società guidata dalla famiglia Tabacchi prevede nove nuove commesse di qui al 2024. Quattro le barche ad oggi ancora in costruzione.
Un piano ambizioso ma di non semplice realizzazione, secondo la Fiom Cgil che torna ad invocare l’interessamento della Regione Toscana e del Comune di Viareggio per il salvataggio della Perini. La crisi aziendale dello storico cantiere viareggino, secondo il sindacato, necessitava di un partner industriale e non di un fondo di investimento. Quel Blue Skye di Londra che dovrà versare 25 milioni di euro, una volta superata l’omologa del Tribunale, da restituire in quattro anni.
Sul fronte occupazionale, in questo ultimo periodo di incertezza e di fermo produttivo l’azienda si è notevolmente ridimensionata, sono uscite circa 30 persone su cento totali, spesso figure centrali della catena produttiva. In questo contesto il sindacato boccia l’idea di ulteriori esuberi o di rinegoziazioni individuali dei contratti di lavoro.