LUCCA - Stanno suscitando proteste le nuove disposizioni che limitano l'ingresso dei familiari dei pazienti nelle sale del Pronto Soccorso dell'ospedale San Luca. La Asl spiega che la nuova organizzazione, in vigore dal 5 febbraio, vuole solo regolamentare e non impedire la presenza dei familiari che, se ritenuta necessaria, è comunque consentita.
Stanno suscitando proteste le nuove disposizioni che limitano l’ingresso dei familiari dei pazienti nelle sale del Pronto Soccorso dell’ospedale San Luca. La Asl spiega che la nuova organizzazione, in vigore dal 5 febbraio, vuole solo regolamentare e non impedire la presenza dei familiari che, se ritenuta necessaria, è comunque consentita. Altrimenti, spiega ancora la Asl, i congiunti del paziente possono rimanere in sala d’attesa e vengono aggiornati regolarmente sulle sue condizioni. In diversi casi però le valutazioni del personale del Pronto soccorso hanno provocate le rimostranze dei familiari, che avrebbero voluto entrare per stare vicino agli assistiti, proteste che sono arrivate anche alla nostra redazione.
Comunque sia, alla base delle nuove disposizioni ci sarebbe il semplice fatto che il Pronto soccorso del San Luca è troppo piccolo e l’accesso dei familiari può creare problemi al personale che deve lavorare, come riferito dal segretario della Uil Fpl Pietro Casciani, ospite di Buongiorno con Noi.
E Casciani sottolinea anche le ridotte dimensioni della sala d’aspetto, inadeguate per un pronto soccorso di livello provinciale. “Basti pensare che è più grande la sala d’aspetto che abbiamo nella sede del nostro sindacato”, ha concluso il rappresentante della Uil.