MOTORI - Prologo di Hell’s Gate Metzeler al Ciocco con la discesa nel purgatorio della notte, il rientro alla “civiltà” nel contesto del maneggio coperto dello Stadium. Bellissimo, spettacolare, solo tre minuti in tutto, poco più, Primo è Travis Teasdale, il sudafricano e pilastro Beta che ha già messo un artiglio nell’inferno di Hells Gate l’anno scorso, e sicuramente ha un piano ambizioso per l’edizione di quest’anno.
A metà strada Hell’s Gate Metzeler seleziona duramente e filtra i 30 migliori aspiranti all’Olimpo leggendario dell’Estremo. I migliori sono lì, salvati dai colpi di scena, disordinati in un ordine che riflette differenti interpretazioni tattiche. Travis TEASDALE (Beta) impone un ritmo davvero infernale, sin dall’inizio, vince le quattro speciali senza concedere alcuna indulgenza, e si istalla al comando provvisorio delle operazioni. Le sue quattro vittorie in altrettante Speciali cronometrate sono il più chiaro manifesto d’intenti del Sudafricano che lo scorso anno ha concluso Hell’s Gate Metzeler al secondo posto, un soffio alle spalle del penta-diavolo Jarvis. Secondo al giro di boa è lo spagnolo Mario ROMAN (Sherco), terzo il vincitore del 2016, Wade YOUNG (Sherco). Graham JARVIS (Husqvarna) è quarto. Non troppo distante, ma non è questo il fatto saliente. Il Recordman di Hell’s Gate Metzeler ci ha abituati a un ritmo iniziale incalzante ma progressivo, che nasconde la reale competitività dell’inglese e si scatena in maniera solitamente terrificante nelle fasi cruciali dell’Evento. Poi è la volta di Diego NICOLETTI, Gianluca MARTINI, Sonny GOGGIA e Andreas PFEIFFER, il quartetto che si pone in prima linea in rappresentanza di quella Vendetta Italiana che gli appassionati di parte aspettano da quindici anni.