MOTORI - Non ha tradito le attese l'edizione 2018 dell'Hell's Gate, in programma all'interno della la tenuta del Ciocco, sede ormai da 15 anni dell'evento. Il percorso, disegnato da quel "diavolo" di Fasola, è stato come sempre una "follia di fango, pietre e salite infinite". Prima volta per il forte pilota spagnolo Mario Roman.
La due giorni è stata estrema come da tradizione, con una speciale annullata per condizioni del terreno proibitive e con le eliminatorie dominate da Travis Teasdale, primo in tutte e quattro le speciali, seguito dallo spagnolo Mario Roman (Sherco). Terzo il vincitore del 2016, Wade Young (Sherco) e quarto il penta vincitore Graham Jarvis (Husqvarna). Ma la domenica si sa, è tutta un’altra gara e l’inferno ha deciso di offrire numerosi colpi di scena. Al primo giro, infatti, il primo pilota a entrare nell’arena dell’Hell’s Gate è stato Wade Young, il sudafricano vincitore dell’Edizione 2016 di Hell’s Gate, era stato il più veloce anche alla partenza .Il grande favorito Jarvis per un breve tratto è stato in testa alla corsa, poi dopo il primo giro ha iniziato a perdere terreno. Allo scadere della prima ora di gara Jarvis è crollato al quarto posto, ma al secondo passaggio è tornato secondo e Roman è sceso al quarto, mentre Nicoletti passava l’altro italiano Goggia. Wade Young nel frattempo rimaneva primo, con un vantaggio di dieci secondi su Jarvis. Il giro seguente Teasdale calava e Roman in recupero riagganciava Jarvis. Young ormai era quasi due minuti avanti, con un ritmo irresistibile, eppure non era finita: Young restava al comando in virtù della stratosferica eliminatoria del mattino, ma Roman era visibilmente il più veloce. Allo scadere delle due ore la Corsa è stata fermata. I primi dieci sono passati così alla finalissima dell’Hell’s Gate Metzeler 2018. I valorosi sono stati: Young, Jarvis, Teasdale, Roman, Nicoletti, Goggia, Bosi, Pfeifer, Piacenza, Maurino e Bosi. La gara ha preso così un’altra forma: Jarvis era stanco e si sganciava progressivamente dal confronto, Teasdale perdeva terreno e, quando gli è caduta la catena, si è staccato dal gruppo dei fuggitivi. Intanto proseguiva la “caccia” di Mario Roman a Wade Young. Lo spagnolo era una furia e ha inanellato parziali velocissimi per tutta la gara. Al secondo giro il colpo di scena: la moto di Young si è fermata e il sudafricano si è dovuto ritirare. Ha vinto così Mario Roman, lo spagnolo ci teneva più di ogni altra cosa a conquistare la Corsa dell’Estremo che l’ha tenuto a battesimo, mentre Graham Jarvis ha ottenuto comunque un altro podio, con un guizzo nel finale e Travis Teasdale ha chiuso in terza piazza. Nicoletti è stato ancora una volta il migliore degli italiani, davanti a Goggia e Bosi. Ora è il momento del riposo e di pensare al prossimo anno. Chissà cosa avrà in mente Fabio Fasola…