LUCCA - Lucca, fino al 10 dicembre, ospita il Photolux festival, rassegna biennale di fotografia. 23 gli autori in mostra più la grande collettiva sui migranti e l'esposizione delle foto vincitrici del World Press Photo nella chiesa di S.Cristoforo. Tema di quest'anno il Mediterraneo, inteso in tutte le sue sfaccettature.
Nucleo centrale della rassegna sono le sale di Palazzo Ducale, dove sono ospitate alcune delle mostre più significative. La collettiva Emigrazioni, una complessa mostra collettiva multimediale, che attraverso una selezione di fotografie, video, installazioni, dipinti e sculture approfondisce il tema delle migrazioni. Accanto a questa la proiezione delle foto del grande fotografo dell’agenzia Magnum Josef Koudelka che ha visitato diciannove paesi attorno al Mediterraneo fermandosi in più di duecento siti archeologici greci e romani e quella del vincitore del Prix Pictet Richard Mosse. Le mostre proseguono poi in numerose location all’interno delle mura urbane: l’ex cavallerizza, dove tra gli altri è possibile vedere le opere di Eleonora Olivetti con i suoi collage fotografici o le esposizioni multiple del World Trade Center di Shai Kremer o ancora il progetto che Photolux ha realizzato nelle zone terremotate del centro Italia. Si prosegue poi con gli autori presenti a Villa Bottini e Palazzo Guinigi, particolarmente suggestiva quella dei sotterranei della villa, con le opere del belga Nick Hannes. Altre esposizioni sono ospitate nella chiesa dei Servi, nel palazzo della Fondazione Banca del Monte e nella chiesa di Santa Caterina, dove trovano spazio le foto di Leila Alaoui nell’eccezionale spazio sopra la cupola della chiesa, raggiungibile attraverso una stretta scala a chiocciola. Ma Photolux non è soltanto esposizioni fotografiche, molti infatti gli appuntamenti con talk e workshop, oltre alle letture portfolio domenica 26 novembre. Da segnalare, per chi volesse approfondire il tema delle migrazioni, l’incontro in programma per venerdì primo dicembre all’auditorium San Francesco con Stephane Jaquemet, delegato per il Sud Europa dell’Alto Commissario per i rifugiati.