Garzella: “Pd, saranno primarie – inciucio; io scendo in campo da solo”

Garzella: “Pd, saranno primarie – inciucio; io scendo in campo da solo”

Redazione

di Redazione

LUCCA - Matteo Garzella annuncia che si candiderà da solo come candidato a sindaco alle elezioni amministrative. Per il presidente del consiglio comunale alla fine quelle del Pd saranno "primarie farsa".

Questo il comunicato di Matteo Garzella: “Siamo arrivati al dunque, alla ricandidatura del sindaco che conferma tutto quello che in questi mesi abbiamo evidenziato essere alla base della necessità di cambiamento che la città dice da molto tempo. Il sindaco ha costruito questa ricandidatura tutta dall’alto. Prima facendo intervenire i suoi vari portavoce di vecchie e nuove liste per sbarrare la strada alle primarie e per attaccare chi come me parlava di necessità di cambiamento riportando la voce dei cittadini. Poi ha avviato una evidente trattativa tutta interna al salotto della politica tra Garfagnana e città e avviando una lunga camminata insieme che è passata dal sostegno tiepido al si (mentre i suoi sostenitori, incluso il capogruppo del Pd e della sua lista civica sostenevano il no) e dal sostanziale ritiro da parte del senatore Marcucci della candidatura di Baccelli. Ritiro chiarito con le affermazioni di elogio da parte di Marcucci nei confronti della giunta Tambellini e con la non risposta dello stesso Baccelli trincerato dietro le regole per non dover dire esplicitamente che gli hanno chiesto di fare posto all’inciucio con il sindaco uscente dopo la sconfitta sia sul comune che sulla provincia del si . Sconfitta che avrebbe dovuto invece far capire la necessità di cambiamento. Infine ecco aprirsi la settimana con l’incontro riservato del sindaco con il partito regionale per evidentemente definire come raccontare l’accordo e chissà magari anche come incrociarlo stavolta anziché con il referendum con il congresso (dove il sindaco dovrebbe sostenere il suo primo sponsor Enrico Rossi ma non ha avuto ad oggi il coraggio di dire nulla in tal senso). Oggi infine leggiamo della sua lettera ossequiosa e riverente a quel Pd regionale di cui sembra un adepto fedele è innamorato improvvisamente dopo aver negato a settembre la sua disponibilità a dichiararsi leale a un partito visto che come diceva lui era leale solo verso i cittadini. Una lettera dunque che anticipa quello che io ho cominciato a raccontare da mesi ovvero che c’è stato un accordo di potere dall’alto e che non a caso si manifesta nel plauso per la ricandidatura che oggi afferma il senatore Marcucci, richiedendo delle primarie che proprio per quel plauso sarebbero chiaramente finte. La cosa poi inquietante della lettera di ricandidatura piena di miele per il Pd (a cui si è dichiarato non leale pochi mesi fa) è l’allergia per la democrazia che il sindaco uscente manifesta. Allergia alla democrazia interna visto che evidenzia come le primarie siano per lui un fastidio che servirebbero solo a dividere anziché unire. Allergia ancora più forte e quasi una lesa maestà visto che afferma che non avrebbero senso le primarie dato che in questi anni nessuno del Pd ha mai sviluppato una discussione sul lavoro della giunta e quindi nessuno evidentemente secondo lui si può permettere di farlo adesso. È ancora più grave il fatto che il sindaco manifesti nella sua lettera allergia alla democrazia delle elezioni visto che dai toni si capisce come per lui il risultato del voto sarebbe quasi scontato a suo favore. Non a caso nella prima versione non smentita della lettera ieri chiariva il sindaco come le primarie sarebbero state secondo lui un mezzo per riposizionare qualcuno che poi avrebbe trattato per posizioni di governo. Una cosa che fa capire come per lui le elezioni di Lucca sono già scritte e anche già votate e vinte. A questo punto per coerenza e rispetto della lealtà al Pd tradita dal sindaco anche attraverso questa lettera che sembra riverente ma nei contenuti dimostra quanto sia lontano il sindaco dai valori e dai principi del Pd devo annunciare una scelta obbligata. La scelta è quella più fedele alla domanda di cambiamento della città e di rispetto della storia che ho difeso è rappresentato in questi mesi solo io e che i vertici del Pd locale hanno preferito sostituire con un accordo che ha reso le primarie possibili e odiate dal sindaco una farsa. La scelta è che con grande felicità del sindaco gli do appuntamento a maggio – giugno al primo turno delle elezioni amministrative che diventano le vere primarie, le primarie della città dove io mi candido a cambiarla e migliorarla e il sindaco a lasciarla come è. Quel giorno vedremo se le elezioni sono una formalità già scritta e le primarie sarebbero state solo un fastidio o un rito formale, come pensa il sindaco uscente e chi ci ha fatto un accordo che ha tradito i valori del Pd e del centrosinistra. Buona campagna elettorale a tutti.